Serra

S´Acabadora

è ora di finirla?

De Toni Soggiu

Postfatzione de Antoni Arca

Facebook Twitter LinkedIn E-mail WhatsApp Telegram
S´Acabadora
ISBN
978-88-7356-162-0
Co-editzione
-
Genia
Sagìstica
Matèria
Etnografia, usos e costumàntzias, folclore e traditziones populares
Collana
Contos e ammentos n° 6
Annu editzione
2010
Logu editzione
Cagliari
Formadu
Pabìru
Pàginas
108
Rilegadura
Brossura e cosidura a filu refe
Mannesa
12 x 21 cm
Pesu
135 g
N° volumi
1
Figuradu
Limba de publicatzione
Italianu
Limba originale
-
Testu a fronte
-
Incruidu
-
Iscolàsticu
No
Disponibilidade
In cumèrciu
Distributzione

10,00 €

Il libro rivisita, in maniera critica, le vicende storiche e di costume che hanno condotto alcuni studiosi e scrittori ad affermare l´esistenza in Sardegna, fino a poco tempo fa, di un ´rito della buona morte´. L´Autore, attraverso argomentazioni storiche e linguistiche, a tratti con toni sarcastici, dimostra l´infondatezza di queste congetture non sorrette da fonti documentali certe.

ACABADORA: voce di derivazione catalana, dal verbo acabar ´concludere´. Il suo ingresso nella lingua sarda è necessariamente successivo alle relazioni commerciali e belliche tra Sardegna e Catalogna avviate nel XII secolo.
Usato come sostantivo femminile, acabadora sostituisce la parola tabù ´morte´. Su corfu de s´acabadora, alla lettera ´il colpo della concludente´, sta per ´l´ora della morte´, cioè per ´s´acabu de s´ora´, costantemente richiamato nella preghiera dell´Ave Maria: [quote]ora e nell´ora della nostra morte[/quote]. Ci sono infatti molti indizi che fanno ritenere che ´s´Acabadora´ fosse la Madonna stessa: [quote]Sa Madonna acabat s´ora[/quote], cioè l´Addolorata.
La fèmmina acabadora andrebbe quindi interpretata alla lettera: pia donna chiamata nella casa del morto per organizzare la fase preparatoria alla sepoltura.